Digital real estate: la nuova frontiera degli NFTs
Il mercato dei terreni digitali su blockchain prende piede con gli NFTs: avviene tramite The Sandbox, piattaforma su cui sarà possibile acquistare terreni in $SAND, la criptovaluta basata sulla blockchain di Ethereum, convertibile negli appositi mercati (sul tema Real Estate cfn. rassegna n° 17/2021). Terreni e criptovalute verranno scambiati tramite NFT per garantirne autenticità e provenienza. Sebastien Borget, COO & co-fondatore di The Sandbox sostiene: “Stiamo plasmando il nostro mondo virtuale in modo che sia un luogo ricco di esperienze, in cui gli investitori possano stabilire una presenza offrendo destinazioni ed intrattenimento per la nuova ed esuberante comunità di appassionati di mondi virtuali”. Viene rivoluzionato il concetto di gaming, l’innovazione portata dalle esperienze monetizzatili con NFT avvicina anche aziende che non appartengono strettamente al mondo entertainment. Il mercato degli immobili digitali è stato sostenuto di recente da un'ascesa alimentata dall'entusiasmo degli investitori per le criptovalute. I giocatori per anni hanno speso in equipaggiamento (armi, armature o strumenti per rafforzare i personaggi, in giochi come Fortnite, Minecraft e World of Warcraft). I giochi abilitati per NFT ora consentono ai giocatori di scambiare risorse di gioco con criptovaluta, vendendole per una moneta che può essere convertita in dollari quando ottengono un punteggio migliore o passano a una nuova avventura.
Artificial Intelligence Act: proposta di regolamento
Il 19 febbraio 2020 la Commissione ha pubblicato il Libro bianco sull’IA per definire come realizzare l’obiettivo di promozione dell'adozione dell'IA e come affrontare i rischi associati a determinati usi di tale tecnologia. La proposta di Regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo in tema di intelligenza artificiale mira ora a realizzare il secondo obiettivo di costituzione di un quadro giuridico per un'IA affidabile, con un approccio giuridico flessibile equilibrato e proporzionato, limitato ai requisiti minimi necessari per affrontare i rischi e le problematiche legate all'IA, senza vincolare o ostacolare indebitamente la tecnologia o il suo sviluppo, su misura per quelle situazioni concrete in cui vi è un motivo di preoccupazione giustificato o dove tale preoccupazione può essere ragionevolmente prevista nel prossimo futuro. Il tema centrale è la fiducia pertanto occorrono regole incentrate sull'uomo, in modo che le persone possano fidarsi e siano al contempo garantite nei loro diritti fondamentali. Le Conclusions del 21 ottobre 2020 chiedevano di affrontare l’opacità, complessità, pregiudizi, un certo grado di imprevedibilità e comportamento parzialmente autonomo di determinati sistemi di IA per garantirne la compatibilità con i diritti fondamentali e per facilitare l'applicazione della legge. La risoluzione del Parlamento Europeo sul quadro degli aspetti etici dell'intelligenza artificiale, della robotica e delle tecnologie correlate raccomanda specificamente alla Commissione di proporre un'azione legislativa per sfruttare opportunità e benefici dell'IA, ma anche per garantire la tutela dei principi etici. La risoluzione include un testo della proposta legislativa di regolamento sui principi etici per lo sviluppo, la diffusione e l'uso di intelligenza artificiale, robotica e tecnologie correlate. Obiettivi: garantire che i sistemi di IA immessi sul mercato dell'Unione e utilizzati siano sicuri e rispettosi dei diritti fondamentali e dei valori dell’Unione, garantire la certezza del diritto per facilitare gli investimenti e l'innovazione nell’IA, migliorare la governance e l'effettiva applicazione della legge esistente sui fondamentali diritti e requisiti di sicurezza applicabili ai sistemi di IA, facilitare lo sviluppo di un mercato unico per un'IA sicura e affidabile e prevenire la frammentazione del mercato
Artificial Intelligence Act: https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/proposal-regulation-european-approach-artificial-intelligence
"STATUS CHAIN" la blockchain che salverà e-procurement (PNRR)
Mutuato dalla terminologia anglosassone, l’e-Procurement,“Approvvigionamento Elettronico”, è il processo grazie al quale Aziende Private e Amministrazioni acquisiscono beni e servizi da fornitori attraverso internet. l’e-Procurement è l’elaborazione digitale dell’approvvigionamento delle merci. Queste procedure hanno, nel tempo, implementato processi che rispondevano alle richieste, da parte del mercato, di digitalizzazione e innovazione, strutturando un sistema online per gestire in trasparenza gare d’appalto. L'AGID sostiene che “l'e-procurement promuove la domanda pubblica di innovazione mirando alla semplificazione, digitalizzazione e trasparenza delle procedure di aggiudicazione e gestione dei contratti pubblici”. Conseguenza di ciò è che tale prassi sia contenuta all'interno del documento denominato PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) rilasciato in questi giorni in cui si descrive, in buona sostanza, come verranno impiegati i proventi del Recovery Fund nel nostro Paese. Si legge all'interno del documento che: “Infine, si procederà all’evoluzione del sistema nazionale di eProcurement, attraverso la digitalizzazione end-to-end dei processi di approvvigionamento pubblico”. Esso “Comprende diversi progetti per l'evoluzione del Sistema Nazionale di eProcurement, tra cui: "Status chain" per le attività di verifica e audit dei processi di e-Procurement attraverso l'uso della tecnologia blockchain.“ Si legge chiaramente che l'ambizione della Pubblica Amministrazione è quella di introdurre l'utilizzo del protocollo blockchain per rendere virtuose le predette dinamiche. La domanda che tutti gli addetti ai lavori e gli esperti di settore si pongono ora è: al fine di garantire, oltre che l'efficienza del sistema, la massima trasparenza e la scalabilità del sistema, verrà utilizzata una blockchain pubblica o privata? Sarà questa l'occasione per far compiere alla PA un balzo in avanti concettuale a livello culturale o ci troviamo difronte ad un semplice efficientamento? Il termine ultimo per la realizzazione dell'infrastruttura è il secondo quadrimestre del 2026.
Horizon Europe 2021 - 2027 e Digital Europe
Horizon Europe è il programma quadro dell’UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione per il periodo 2021-2027. Il budget di oltre 95 miliardi di euro è distribuito su quattro pilastri, relativi al sostegno e rafforzamento dei talenti europei, ai finanziamenti per la scienza che affronta le sfide globali, all'imprenditorialità basata sulla ricerca e al finanziamento delle reti di ricerca. Il programma Horizon Europe 2021 - 2027 verrà integrato dal programma Digital Europe (DIGITAL) per rafforzare la competitività e la transizione verde dell’Europa e garantire la sovranità tecnologica. L’UE investirà 7,6 miliardi di euro in cinque aree: supercalcolo (2,2 miliardi di euro), intelligenza artificiale (2,1 miliardi di euro), sicurezza informatica (1,6 miliardi di euro), competenze digitali avanzate (0,6 miliardi di euro) e uso delle tecnologie digitali in tutta l'economia e la società, anche attraverso i poli dell'innovazione digitale (1,1 miliardi di euro).
Horizon Europe framework programme for research and innovation 2021–2027: https://oeil.secure.europarl.europa.eu/oeil/popups/ficheprocedure.do?lang=en&reference=2018/0224(COD)
The Digital Europe Programme: https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/activities/digital-programme